TERAMO – E’ guerra di cifre sul primo dei due giorni di sciopero alla Teramo Ambiente, già a partire dal primo turno quello sche scattava questa mattina. Cgil, Cisl, Uil Trasporti e Fiadel parlano di 70 per cento di adesioni, l’azienda per tramite del sindaco prima del 50 per cento circa, poi per dichiarazione del presidente Bozzelli del 35%. Sta di fatto che nel primo giorno di astensione dal lavoro, molti mastelli dell’organico al di fuori del centro storico sono rimasti pieni e non raccolti, e la tensione tra rappresentanti sindacali e amministratore delegato della municipalizzata è arrivata alle stelle. Anche stanotte, come lo scorso 8 luglio quando addirittura dovette intervenire la Digos per separare i contendenti, l’amministratore ha stazionato nei pressi della timbratura cartellini del centro di trasferenza di Carapollo dove i sindacati hanno organizzato il picchetto e, secondo quanto riferito dalle stesse sigle sindacali e operatori, avrebbe esercitato pressioni su alcuni dipendenti affinchè entrassero al lavoro, come poi hanno fatto. Questo ha rinfocolato la polemica sul ruolo che il privato ricopre e svolge all’interno di una municipalizzata che dovrebbe essere a maggioranza pubblica ma dove il pubblico ha perso appeal e forza di rappresentanza.
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